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Paolo Assandri
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Lo stress fa male…se pensi che faccia male

"Lo stress inquina la qualità della nostra vita", "lo stress fa male alla salute", "lo stress rende difficili/impossibili le relazioni": queste sono solo alcune delle convinzioni  sullo stress che ormai fanno parte della nostra cultura.

Ma se alcune di queste convinzioni fossero da rivedere? 

Una ricerca del 1998, pur confermandoci che alti livelli di stress possono danneggiare  il nostro stato di salute fisica, ci ha permesso di evidenziare una relazione più complessa tra stress e malattia. In modo piuttosto sorprendente, questa ricerca ha evidenziato, infatti,  un aspetto che non era emerso in modo così ovvio nei precedenti studi sullo stress. In particolare, ha mostrato che lo stress fa male soprattutto a quelle persone che pensano che lo stress faccia male.

In un'altra ricerca del 2012 è stato evidenziato che che le persone che non ritenevano lo stress particolarmente dannoso per la loro salute, avevano un rischio decisamente inferiore di ammalarsi, anche in modo grave, nonostante fossero sottoposti ad alti livelli di stress.

Kelly McGonigal nel suo libro “The Upside of Stress” sostiene che l’atteggiamento che abbiamo nei confronti dello stress può determinare sensibilmente gli effetti che lo stress ha su di noi. McGonigal sostiene che ci sono principalmente due tipi di convinzioni sullo stress:

  1. “Lo stress è dannoso”
  2. “Lo stress mi dà la possibilità di crescere, di migliorare”

Quando adottiamo il primo tipo di convinzione (Lo stress è dannoso), creiamo i presupposti per amplificare gli effetti negativi dello stress. Infatti, nel tentativo di evitare le situazioni stressanti, creiamo una condizione di stress anticipatorio che aumenta la pressione psico-fisica. Questa pressione attiva il nostro corpo come se realmente ci trovassimo ad affrontare una situazione di pericolo, contribuendo, così, a creare una situazione di stress cronico. Inoltre, ogni volta che percepiamo un incremento del livello di stress, potremmo aumentare tale livello, semplicemente pensando a quanto lo stress può farci male. Insomma, con questo tipo di convinzione (Lo stress è dannoso) entriamo in un circolo vizioso, in cui lo stress crea altro stress.

Quando, invece, adottiamo il secondo tipo di convinzione (Lo stress mi dà la possibilità di crescere/migliorare), creiamo i presupposti per diminuire anche sensibilmente gli effetti negativi dello stress e  utilizzare in modo propositivo le nostre risorse personali. Questo tipo di convinzione potrebbe permetterci di affrontare situazioni possibilmente stressanti con curiosità e con un senso di scoperta. Chi pensa che lo stress dia la possibilità di migliorare, vede nello stress una sfida, un'opportunità di apprendimento. In questo modo, il sistema nervoso di chi ha questo tipo di convinzione non attiverà nel corpo una serie di reazione fisiologiche che, nel medio-lungo termine, potrebbero causare diversi tipi di malattie.

E tu? Sei disposto a mettere alla prova le tue convinzioni sullo stress?  Iscriviti al programma di gestione dello stress “LiFT – Life Flow Training for Stress Management”. Per info e iscrizioni:

info@micaelastecca.it 
paolo@iamnotfreud.co.uk

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Bibliografia

Keller, A., Litzelman, K., Wisk, L. E., Maddox, T., Cheng, E. R., Creswell, P. D., & Witt, W. P. (2012). Does the perception that stress affects health matter? The association with health and mortality.Health Psychology, 31(5), 677–684.

NHIS.1998 National Health Interview Survey (NHIS) Public Use Data Release: NHIS Sample Adult Prevention Module.Hyattsville, MD: 1998. pp. 49–54.

McGonigal, K. (2015).The Upside of Stress: Why Stress Is Good for You, and How to Get Good at It. Avery.

“Ci deliziamo nella bellezza della farfalla, ma raramente ammettiamo i cambiamenti a cui ha dovuto sottostare per raggiungere quella bellezza.”

Maya Angelou

Autore: Paolo Assandri è un Counselling Psychologist (registrato presso HCPC e British Psychological Association), uno Psychotherapist (UKCP) e uno Psicologo-Psicoterapeuta (Ordine degli Psicologi del Piemonte). Vive e lavora a Londra dove offre counselling e psicoterapia.

Nota degli Autori: Questo articolo non si intende come sostituto di alcuna terapia medica e/o psicologica. Il suo obiettivo è quello di informare i lettori e di migliorare il senso di benessere individuale. Qualora sentiste bisogno di supporto medico e/o psicologico, rivolgetevi ad un professionista sanitario (medico, psicologo o psicoterapeuta). Gli autori, i produttori e i consulenti impegnati alla realizzazione di queso articolo non sono responsabili delle scelte  e delle azioni dei lettori avvenute dopo la lettura dell'articolo.

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