Le relazioni danno forma alla nostra vita molto più di quanto spesso ci rendiamo conto. Influenzano il nostro umore, l’immagine che abbiamo di noi stessi, la nostra percezione di benessere e, addirittura, la nostra salute psico-fisica. Ma non tutte le relazioni sono sane. Alcuni legami, invece di sostenerci e farci crescere, finiscono per logorarci lentamente.
Le relazioni tossiche raramente si mostrano subito per quello che sono. A volte entrano in punta di piedi, dapprima facendoci sentire amati e compresi per poi, lentamente, cambiare e minare l’autostima, aumentare i livelli di stress e perfino avere ripercussioni sulla salute fisica, con sintomi come insonnia, cambiamenti nell’appetito o vari tipi di somatizzazione (Cornel et al., 2021). Tuttavia, nonostante siano palesi i loro effetti, le relazioni tossiche spesso non vengono riconosciute come tali e possono condizionare la nostra vita per molto, moltissimo tempo.
Che cos’è una relazione tossica?
Non si tratta di litigi occasionali o normali difficoltà di coppia. Questi fanno parte di qualsiasi rapporto. Una relazione diventa tossica quando prevale un modello ripetuto di mancanza di rispetto, manipolazione e danno emotivo, fino a compromettere il benessere psicologico di chi la vive (Kinkead, Heywood & Vázquez, 2025)
Come si manifesta la tossicità
Alcuni comportamenti ricorrono spesso: sentirsi costantemente svalutati o non sostenuti, vivere discussioni infinite che non portano a nulla, subire critiche incessanti anche per cose di poco conto, o essere manipolati con sensi di colpa e bugie. In certi casi il partner può arrivare a controllare amicizie, attività, persino pensieri e decisioni, limitando la libertà dell’altro (Martin & Grosz, 2024). Altri segnali comuni includono gelosia e sospetto ingiustificati, isolamento dalla rete sociale, e l’egocentrismo di chi mette sempre sé stesso al centro, ignorando i bisogni altrui (ibid., 2024).